Dieci regole per vivere il centro di Firenze

Dieci nuove regole per vivere il centro di Firenze

FIRENZE – Un pacchetto di misure per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico di Firenze, patrimonio UNESCO. E’ quanto contenuto nel regolamento approvato lunedì scorso,  18 gennaio 2016, dal Consiglio comunale, che ha dato il via libera alla proposta presentata dalla giunta guida dal sindaco Dario Nardella.

Ecco le dieci regole.

Meno alcol, più salute

Divieto dalle 21 alle 6 di vendita da asporto di alcolici e superalcolici.

Più tradizione, meno mercificazione

Tutela della funzione di esercizio storico, elenco esercizi storici e del commercio tradizionale entro 90 giorni.

Più decoro, meno degrado

Divieto di esposizione di alcolici nelle vetrine, no pannelli luminosi, obbligo di pulizia esterna. Divieto vendita di alcolici in vetro dalle 21 anche per somministrazione.

Più residenza in centro

Tutti i minimarket entro tre mesi devono avere almeno cinque tra prodotti da forno, frutta, verdura, gastronomia, latte e derivati, carne, pesce.

Più qualità

Introduzione filiera corta e prodotti fiorentini e toscani. Confermate le misure del piano del commercio vigente.

Più servizio

Gli esercizi che vogliano vendere alcol devono avere nuovi parametri di servizio: bagno e 40 metri quadri di superficie.

Più vivibilità

Norme antiassembramento: i nuovi esercizi per aprire dovranno comunicare come gestiranno i possibili assembramenti. Orari dehors portati alle 23.

Tempo libero, più legalità

Stop ai centri massaggi che nascondono altre attività illecite e blocco delle sale giochi.

Chi sbaglia e chi non si adegua paga e chiude

Per quelli esistenti: 3 anni di tempo per adeguarsi (ad esclusione di bar, ristoranti e locali, esercizi storici e del commercio tradizionale). Tre mesi per adeguarsi alle norme sulla qualità dell’offerta. Sanzioni severe con multe e chiusura.

Più chiarezza, più controlli

Verifica annuale dei risultati.

Sono previste disposizioni particolari per via Tornabuoni e Ponte Vecchio. In via Tornabuoni, nei locali che si affacciano direttamente sulla strada, sono consentiti solo negozi di moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, somministrazione di alimenti e bevande, banche e assicurazioni, commercio di oggetti preziosi, orologi, oggetti d’arte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato tradizionale e artistico. Sul Ponte Vecchio è consentito solo il commercio di oggetti preziosi, orologi, oggetti d’arte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, mentre è vietata la somministrazione di alimenti e bevande.

Per prevenire situazioni di degrado urbano, i proprietari di immobili commerciali nel centro UNESCO sono obbligati a mantenere pulite saracinesche e vetrine, anche se si tratta di locali temporaneamente sfitti o non ancora attivi. Per i locali sfitti, inoltre è previsto l’oscuramento delle vetrine in modo da rispettare il decoro estetico delle vie del centro e il divieto di affissione alle vetrine di manifesti e volantini. Le insegne devono essere mantenute in buono stato e rimosse per gli esercizi cessati.

E’ vietato somministrare alcolici di ogni gradazione e natura dalle 2 alle 6. La somministrazione di bevande alcoliche su spazi e aree pubbliche deve cessare dalle 24 alle 7, ad eccezione di fiere, sagre, mercati o manifestazioni in cui si promuovono la produzione o il commercio di prodotti tipici locali. È vietato pubblicizzare bevande alcoliche, anche promuovendo sconti, offerte, condizioni vantaggiose d’acquisto o consumo, così come vendere o somministrare alcol a gruppi organizzati per il consumare a prezzi vantaggiosi e in più locali (cosiddetto “alcol tour”). L’organizzazione e la promozione di questi gruppi è vietata. Nelle aree esterne di pertinenza dei locali, gli esercenti devono provvedere alla pulizia e alla rimozione dei rifiuti entro un’ora dalla chiusura del locale. Le limitazioni sugli orari non riguardano la notte di Capodanno, la Notte Bianca e la notte di San Giovanni (altre deroghe possono essere stabilite dalla giunta).


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