Il testo seguente è il contributo di uno degli spettatori dello spettacolo Inf(R)anti, andato in scena al teatro Le Laudi venerdì 6 dicembre 2024, che ha condiviso la propria esperienza e riflessione personale dopo aver assistito alla rappresentazione.
Sono stato tra gli spettatori dello spettacolo “In(f)ranti e ringrazio molto chi mi ha invitato e tutti coloro che con passione lo hanno creato e realizzato. Mi è piaciuto davvero tanto.
L’ho seguito con interesse e vive emozioni perché i temi mi coinvolgono particolarmente. Ho cercato di seguirlo per quanto più possibile attraverso l’ascolto e l’immaginazione, non potendo purtroppo però cogliere le immagini visive che sono state messe in scena. A causa di un incidente infatti ho perso la vista tanti anni fa.
In teatro l’atmosfera molto verosimile e i suoi cambiamenti di sfumature sono stati vibranti. Ho percepito con chiarezza come in uno specchio che il dolore e la sofferenza sia fisica che mentale ci possono accomunare tutti, nel senso di paura, rabbia, smarrimento, disperazione, senso di ingiustizia, di isolamento, incomprensione, incomunicabilità, frustrazioni.
A volte per difenderci ci rendiamo indifferenti, altre volte ci sentiamo invisibili agli occhi degli altri, altre volte invece abbiamo il coraggio di aprirsi al dialogo, ci mettiamo in reciproco ascolto e riusciamo a comunicare in modo più empatico e profondo, allora ritroviamo la speranza.
Lei ci offre la volontà di partecipare comunque alla Vita, senza vergognarsi. Nella vita di ciascuno può capitare a tutti di sentire che i propri sogni vengono infranti, allora ci darà coraggio sentire che Non siamo soli, che vale la pena sempre di chiedere di ricevere la forza d’ animo per accettare le nostre fragilità e fare tesoro dell’arte di vivere e di amare, tra crisi e riscatti, tra ombre e Luce.
Al piccolo grande Pietro chiedo un’altra magia: per favore mi racconti di nuovo la tua poesia?
Cesare Toso
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